Nata in Senegal e cresciuta in Italia, blogger, sales advisor e imprenditrice, dalla “terra di mezzo” di una doppia cultura è arrivata a fondare il suo mondo: NEBUA WORLD
”La prima volta che mi sono resa conto che essere nata in Senegal e cresciuta in Veneto mi rendeva speciale è stato quando alcuni amici dell’associazione di mio papà mi chiesero aiuto con l’italiano per compilare certi moduli. Avevo 10 anni e scoprii che l’Italia grazie a me ora la potevano capire”.
Chi ci racconta la vita del punto di vista di un abitante della Terra di Mezzo, fuor di metafora di una ragazza che ha genitori di una cultura ed ha compagni di scuola, amici, percorso di studi, lingua di un’altra, è Aida Aicha Bodian, imprenditrice 34enne ora residente a Parigi che Milano Etno TV ha presentato nella puntata di AFRICA TALKS del 29 ottobre per parlare della sua creatura Nebua World e dell’idea imprenditoriale che l’ha ispirata. Non ci è bastato, volevamo sapere il prequel, ed eccoci qui a farci raccontare la sua storia.
Una bimba che viene dal Senegal
Una storia, quella di Aida, che inizia in Senegal anzi in Casamance, una regione dove vive la minoranza etnica Jola (in Senegal sono al 90% wolof) a cui Aida appartiene e che continua a Lonato del Garda dove Aida arriva nel 1992 insieme alla mamma e alla sorellina per raggiungere papà, Aida e la sorella sono tra le pochissime, se non uniche bimbe con la pelle nera ma, a differenza di Edwin della Torre “l’ispiratore” che abbiamo conosciuto il mese scorso che negli stessi anni si spostava da Santo Domingo a Caravaggio (BG) e dove sarebbe stato discriminato per il colore della sua pelle, cresce serenamente e anche quando la famiglia si sposta in Veneto si ambienta con facilità.
”Ero la ragazza nera del quartiere – racconta Aida – ma anche grazie all’associazione di mio papà, mi muovevo in modo fluido nelle due comunità, ero una mediatrice culturale naturale”. Qualche anno dopo la troviamo già al lavoro presso uno studio legale, con un diploma di perito turistico alle spalle. Con la bella testa che ha il papà sogna per lei l’università ma per Aida avere un lavoro e l’indipendenza è una priorità. Non smette un attimo di lavorare nemmeno quando l’ennesimo trasloco la porta a 22 anni a Reggio Emilia dove è impiegata in una società che analizza i dati dei media per quelle grandi aziende che nel 2008 hanno già capito che è li che si giocherà la partita del futuro, tra cui RAI, Volksvagen Lega Calcio.
I social media per una nuova identità
E qui c’è il click che le amplia il punto di vista: il mondo della comunicazione in cui ha imparato a muoversi le permette poi di specializzarsi nel digital e di creare contenuti “made by AIDA” e per la “sua” community. “Ho ripreso il filo delle mie passioni – ci rivela AIDA – che avevo messo da parte.
Così è nato “Different is the new beauty” (ora The Diversity Net”) comunità digitale nata per promuovere la bellezza della diversità in ogni sua forma; il blog personale “Afrital Girl” dove raccontavo delle mie avventure alla ricerca della mia identità; nel 2016 ho fondato l’associazione di promozione sociale Roots Evolution con l’obiettivo di sostenere le seconde generazioni come me nel percorso di identificazione e valorizzazione della loro duplice identità”. E’ con questa ultima impresa che « Roots Evolution » partecipa al progetto de « Il Teatro dell’Orsa » e vince un bando del Mibact, il “Migrarti”, con lo spettacolo Argonauti nato da un’idea di Monica Morini, Bernardino Bonzani, Annamaria Gozzi che vede 50 “Argonauti”, ragazze e ragazzi seconde generazioni, a bordo di un Argobus protagonisti di un viaggio nella città di Reggio Emilia alla ricerca del vello d’oro della dignità.
Il pezzo che mancava: la terra delle radici
Nonostante tutti questi successi e riconoscimenti ad Aida manca qualcosa che tenga insieme le diverse istanze: l’impegno nel sociale, il percorso interiore, l’amore per la bellezza e soprattutto, un’idea imprenditoriale. La risposta sarebbe arrivata da una apparente ostacolo.
Dopo anni di attività febbrile e ininterrotta AIDA si trova senza lavoro e decide, ultima delle sorelle, a fare il suo viaggio in Senegal dopo 25anni di assenza. “Non volevo fare la turista anche se non avevo mai visto la mia terra da adulta. Io cercavo le mie radici e non vedevo l’ora di vedere la mia famiglia a Dakar, in Casamance e Gambia. Delle due identità, nonostante l’apparenza, era quella africana e la sua cultura che mi mancava di più.
Tante le cose che hanno lasciato il segno: i racconti della mia gente, popolo di narratori dove il griot è molto più che un cantastorie: è il depositario della tradizione, dei valori, interprete, profeta, portavoce; la micro imprenditoria, specialmente femminile e appunto, le donne e la loro fierezza e tra queste la leggendaria SEYNABOU, donna di grande carisma, protagonista dei racconti della mia gente. Ancora non lo sapevo ma quel viaggio mi avrebbe dotato di una FRAME mentale in cui tutte le cose che avevo fatto fino allora avrebbero trovato il loro posto”.
Dalla carismatica Seynabou a Nebua World
Al ritorno, dopo qualche mese, mentre sul piano professionale centra un altro bersaglio e inizia a lavorare come sales advisor per un famoso brand di moda, quella cornice da mentale diventa digitale e la mitica SEYNABOU, carismatica donna africana, ispira il nome del nuovo mondo di AIDA che raccoglie tutte le precedenti esperienze: NEBUA WORLD. NEBUA, community di donne afro discendenti fondata da AIDA per sostenere i loro progetti imprenditoriali, culturali, sociali e creativi debutta on line nel 2019 e off line, nel mondo reale, con una sfilata di moda il 23 settembre 2019 nell’ambito della AFRO FASHION WEEK a Milano.
La sua corsa è rallentata dalla pandemia ma ciò nonostante il 14 ottobre 2020 esce il magalog (crasi tra magazine e catalog) WE ARE NEBUA con la media partnership di Ayzoh! in cui AIDA racconta, come una griot al femminile, le storie di 18 donne afro-discendenti cresciute in ITALIA, tra cui la sua e quella di MARWA Mahmud (consigliere comunale Comune di Reggio Emilia, presidente commissione consiliare) e CHANTAL Pistelli McClelland (fotomodella, atleta adaptive surf e presidentessa associazione Unique APS) che abbiamo conosciuto ad AFRICA TALKS.
Progetti per il futuro
Il futuro di NEBUA WORLD è quello di una impresa: con questo brand sono in produzione due collezioni di moda (MelaninNappy e Nebua Zero) che potranno essere disponibili grazie ad una sezione e-commerce: in progettazione una sezione dedicate alla formazione. Quella di NEBUA WORLD è un’imprenditorialità etica, dunque, che scommette sul fatto che il valore economico e quello spirituale possano convivere in un progetto di business. Troppo difficile? Forse per capire AIDA ed entrare nel suo mondo manca ancora un indizio, una parola d’ordine, anzi, di umanità. “Le parole dell’umanità” (People Edizioni, illustrazioni di Nicola Grotto) è proprio il titolo del libro che AIDA ha trovato il tempo di scrivere per edizioni nei suoi primi 34 anni.
“La parola di umanità” di AIDA
Un testo accolto con molto interesse al punto che, alla fine della puntata di AFRICA TALKS uno degli spettatori l’attivista Michael Rukundo, le ha chiesto in diretta quale fosse la sua parola di umanità.” La mia parola è bellezza – risponde ora AIDA – La bellezza dei nostri corpi, visi, la bellezza delle nostre anime, delle nostre gesta. La bellezza di questo mondo, della natura, della sua forza, paziente, calma, rigeneratrice, la bellezza delle piccole cose che danno tanto”.