Il 28enne di origini colombiane, tra i primi su 2.000 per Shein, ora debutta a Parigi. “La mia arma segreta? Le donne della mia famiglia”.
Ha inviato i suoi bozzetti al concorso Shein X Challenge a febbraio 2023 senza crederci troppo ma sperandoci molto, con quel misto di ingegno e auto-motivazione che devono per forza cacciare fuori i talenti che vivono in provincia e sui 2003 partecipanti dopo poche settimane era già tra i 20 selezionati dalla giura popolare.
Il 6 marzo 2023 gli comunicano che la giuria di esperti l’ha incluso tra i primi 10 e dopo poche ore ha la conferma: Harry Giovanni Paredes Moncada volerà a Londra per una sessione di messa a punto della sua proposta creativa e per farsi valutare dai fashion designer del colosso dell’e-commerce.
E qui, tra colloqui e suggerimenti per la presentazione della sua linea di moda femminile, scala gli ultimi gradini, si piazza al secondo posto e si guadagna un posto in prima fila, anzi in passerella, per la prestigiosa scena di Parigi, che vedrà i suoi capi sfilare allo Shein X Fashion Show l’8 giugno.
Un sogno che si avvera e che viene da molto lontano, dalla Colombia precisamente. “In realtà sono arrivato in Italia ormai vent’anni fa quando ero un ragazzino di nove anni – racconta Harry Paredes che abbiamo raggiunto per una intervista esclusiva per Milano Etno TV – e sono cresciuto a Terni, in Umbria, dove mia mamma Amparo e mia nonna Balina avevano dei parenti. Quindi ho fatto tutte le scuole in Italia e sono italiano anche se la mia famiglia è 100% colombiana. Di qui la difficoltà iniziale mia e di mia sorella Alexandra. Ma la voglia di farcela a tutti i costi che vedevo in mia mamma e mia nonna mi ha dato forza e fiducia in me stesso”.
Una fiducia che gli serve parecchio quando, dopo i primi anni delle superiori all’istituto alberghiero con la prospettiva di diventare pasticcere, deve dire in famiglia che si è scelto un altro percorso di vita e che il primo passo vuol dire studiare a Roma, all’Istituto di moda Scrigna. “In casa si è sempre dato molta importanza allo stile – continua Harry – a partire proprio da nonna Balina che ha una vera mania per gli accessori e fin da piccolo mi ha abituato all’abbinamento classico di scarpe-cintura-borsetta. Avevo fatto una selezione accurata dell’istituto che potevamo permetterci economicamente e così le donne di casa mi hanno detto di sì”.
Harry ha già messo in conto di non stare a Roma – troppo costoso – e per tre anni si fa tre ore al giorno di viaggio tra andata e ritorno. Ma ne vale la pena. Sartoria e Disegno (sketch e illustrazione), Merceologia, Storia dell’Arte e del Costume, Cartamodello sono gli ingredienti che rendono speciale ogni giorno di quei tre anni scolastici che culminano con la specializzazione in abiti da sera e da sposa.
Il passo successivo è a Terni, città non proprio al centro del fashion business, ma dove comunque Harry trova lavoro in un atelier presso cui apprende altre tecniche, tra cui persino… a ricamare con le paillettes! Dopo questa bella esperienza inizia per Harry un periodo in cui i lavori che fa lo portano lontano dal fashion design. “Non mi sono mai dato per vinto e, appena potevo, creavo sketch, era anche un modo per scaricare lo stress. Ero sempre orientato verso la mia stella polare e forse è per questo che, navigando sul sito di Shein per comprarmi qualcosa, ho visto l’annuncio del concorso. Dopo poche ore sarebbe scaduto il termine per proporre i tre sketch richiesti. Ma io con tutto quell’allenamento, ne avevo pronti tre molto adatti – un abito corto, un due pezzi e un abito lungo da sera – e mi sono lanciato”. Il resto lo stiamo raccontando al tempo presente perché sono in corso proprio in queste ore i preparativi di Harry per Parigi, dove seguirà nel backstage la sua collezione.
Oltre al premio di 8.000 euro, i suoi capi saranno inoltre prodotti e venduti sulla piattaforma Shein e Harry avrà una royalty sulle vendite. “Se sono arrivato fino a qui – conclude Harry Paredes – è per le donne con cui sono cresciuto. E’ stata una benedizione aver avuto una famiglia al femminile, che mi ha appoggiato senza volermi pilotare. Anche grazie a loro ho accettato il mio mondo interiore fatto di contrasti che penso nascano dal fatto che sono cresciuto in due culture, quella colombiana e quella italiana, che in me convivono. Amo cose a volte opposte, mi piace vederle mescolate e non mi sento disorientato per questo. Anzi mi piace molto questo mio dialogo interiore perché so che nasce dalla mia storia, come da quella di molte “seconde generazioni” o “nuovi italiani” come me. E sono molto orgoglioso di andare a Parigi a rappresentare le mie due patrie, la Colombia e l’Italia”.
Del debutto a Parigi di questo talentoso italo-colombiano vi diremo tra qualche giorno, con documenti esclusivi per Milano Etno TV.