Riduzioni delle emissioni del 120% rispetto al diesel, con le nuove tecniche nella produzione del biometano si può arrivare a questo
Ridurre le emissioni di CO2, viaggiando in auto o in camion a questo si può arrivare con il biometano, in base a uno studio realizzato dall’Istituto sull’Inquinamento atmosferico del CNR.
Lo studio dimostra come, utilizzando appunto questo particolare biocarburante prodotto a partire da scarti o meglio sottoprodotti dell’agricoltura è possibile ridurre le emissioni di CO2 equivalenti rispetto al diesel partendo da un minimo dell’87% addirittura arrivando al 120%”.
Perché possa ottenersi un tale bilancio complessivo che è calcolato rispetto alle emissioni del diesel devono verificarsi due condizioni:
l’utilizzo di almeno il 60% di scarti agro-alimentari nella produzione di biometano e il recupero dell’anidride carbonica liberata durante il processo dal trattamento di letame e altre deiezioni animali, che altrimenti la rilascerebbero nell’atmosfera.
Il biometano si ottiene dal trattamento del biogas prodotto dalla fermentazione soprattutto di letame e deiezioni di altri animali che, se lasciate nell’ambiente o nei campi, libererebbero dei gas serra nell’atmosfera. Se avviene invece in ambienti controllati e anaerobici, questo processo permette di trasformarli in energia. Attraverso poi due successive fasi di lavorazione, chiamate di “purificazione” e di “upgrading” si procede alla separazione dell’anidride carbonica generata da questo processo, ottenendo così il biometano.
A frenare lo sviluppo del biometano nel settore dei trasporti potrebbe però essere il recente stop del Parlamento europeo alla produzione di veicoli con motori termici dal 2035.