La causa dell’incendio del grattacielo di via Antonini a Milano sembrerebbe un cortocircuito partito dal15esimo piano, l’impianto antincendio, inoltre, non avrebbe funzionato correttamente.
Oggi nella ricerca delle cause del rogo, gli inquirenti della procura di Milano sono al lavoro su diverse ipotesi, ma al momento si aspettano le relazioni tecniche prima di procedere.
In azione da oggi da Roma gli esperti del Nucleo investigativo antincendi dei Vigili del fuoco, si teme anche per il crollo della struttura, anche se più volte si e detto che non ne esiste pericolo.
L’incendio si è rapidamente propagato a tutto l’edificio a causa dell’’effetto camino’, generato dallo spazio fra la struttura in cemento armato e la copertura in metallo, un’intercapedine di alcuni centimetri in cui l’aria all’interno ha accelerato la diffusione delle fiamme, che hanno velocemente divorato la struttura esterna e l’edificio, come hanno accertato al momento gli inquirenti sul disastro avvenuto ieri nella zona Sud di Milano.
Rimane l’interrogativo sull’impianto antincendio, le bocchette antincendio, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si sono attivate correttamente fino al quinto piano del palazzo, non hanno funzionato dal quinto al decimo piano e hanno funzionato in parte nei piani superiori.
Al momento non esistono pericoli di crollo non è stata intaccata la struttura portante, si è bruciato il rivestimento, oggi i vigili del fuoco erano ancora al lavoro per spegnere l’incendio, le difficoltà maggiori sono state nella nel salire per constatare che tutti siano effettivamente stati evacuati.