Con i corsi di formazione per studenti e docenti, nel 2024 la compagnia cubana di teatro sperimentale è diventata pioniera di un nuovo modo di insegnare

Dicembre è mese di bilanci anche per Interrogante Spettacolo, compagnia cubana di teatro sperimentale fondata nel 2008 da Kalua Rodriguez con Yudel Collazo e Yosvani Gill e che ora comprende collaborazioni anche con altri artisti latinoamericani quali Maru Rivas dal Venezuela, Luis Miguel Carrera dal Chile, Leo Vela dall’Ecuador. Anche se i componenti di Interrogante sono attivi ciascuno nel proprio specifico percorso artistico , non è stato il pubblico di un teatro l’interlocutore che Interrogante ha privilegiato nell’anno che sta terminando bensì studenti e professori di lingua spagnola della scuola secondaria di secondo grado. Un cammino originale, di cui avevamo avuto prova con il festival “A Piedi Nudi” a maggio. Ma cosa è successo in questo anno che sembra proprio quello della svolta? – “Nel 2024 siamo ritornati tutti a scuola – scherza la fondatrice Kalua Rodriguez, cubana dell’Havana arrivata nel 2013 in Italia, riferendosi al rafforzamento della collaborazione con l’Istituto Cervantes di Milano specializzato nella promozione dell’insegnamento della lingua spagnola e nella diffusione della cultura dei popoli che la parlano – ma oltre ai nostri laboratori d’arte per ragazzi a febbraio c’è stato il nostro debutto a Genova a fianco del Cervantes come formatori di insegnanti sul tema dell’arte come mezzo per avvicinarsi diversamente ai contenuti di studio e ai propri ragazzi da un punto di vista più empatico. Inoltre febbraio segna l’inizio di una sinergia con il progetto “ProfeDeELE ”, piattaforma internazionale online e punto di riferimento per gli insegnanti di spagnolo del mondo, con cui abbiamo debuttato in veste di formatori nel mese di luglio a un convegno di circa 200 insegnanti a Valencia con un corso di dizione e public speech per gli insegnanti”. Questo nuovo cammino nella formazione per docenti non ha significato per Interrogante l’abbandono dell’altra loro creatura al servizio della scuola, Il festival “A Piedi Nudi” che abbiamo vistato a maggio presso la Fattoria Vittadini (Fabbrica del vapore) di Milano. Qui “A Piedi Nudi”, per la sua terza edizione, ha inaugurato il format del talent: tre scuole, tre squadre da sette ragazzi, tre insegnanti e la figura di un coach artista che affianca il lavoro artistico da presentare in scena alla giuria di esperti e popolare. “A Piedi Nudi” è diventato così uno spazio per mettersi letteralmente in gioco, con tanto di competizione rivolta sia agli insegnanti che ai ragazzi in cui alla fine si da un premio all’insegnante “Il gran premio A Piedi Nudi”. Visto che non vogliamo perdere il nostro lato spettacolare . “A Piedi Nudi” cerca di mettere sul palco un nuovo tipo di spettacolo accademico sfiorando con consapevolezza l’idea dei reality però con un senso ludico e didattico molto chiaro. Sempre con “A Piedi Nudi” abbiamo trovato un’altra interessante collaborazione con l’azienda ONET che si occupa di tecnologia e realtà aumentata e che vogliamo mettere in sinergia con la dimensione “live” del nostro essere teatranti e a cui ovviamente non intendiamo rinunciare”. La veloce specializzazione verso la formazione di docenti a studenti ha fatto sorgere nei nostri Interrogantes la consapevolezza che fosse necessario “cambiare abito di scena” o, detto con in gergo del marketing, “operare un rebranding”. “Non è stato facile perché ero molto legata a quello di prima – ci confessa Kalua – però adesso mi sento più rispecchiata. Abbiamo cambiato logo ed è nato anche un bel motto: “Transforma la enseñanza, despierta la creatividad“, in italiano “trasforma l’insegnamento, risveglia la creatività” un motto che parla al mondo dell’istruzione e della educazione in generale non solo in lingua spagnola e nel suo insegnamento ma in qualsiasi lingua. Ora la missione è rischiare, cambiare le aule. Se le aule sono i luoghi dove si costruisce il futuro, allora non possono essere zone morte e tradizionaliste. Secondo Interrogante, l’aula è un laboratorio dove il protagonismo è di tutti, è uno spazio di collaborazioni, progetti, idee, scambi. Noi non crediamo che si possa andare avanti con un modello di insegnamento frontale, dove il maestro detta contenuti e l’alunno riceve e basta. E’ ora di trasformare il concetto di insegnamento soprattutto in questi tempi feroci, viziati da un eccesso di informazioni e dall’uso a volte scorretto della tecnologia. Più che una missione, direi che è una bella sfida. Ma è ciò per cui noi Interrogantes siamo da sempre più allenati”.