“La corsa all’inflazione, che in questo momento, già molto delicato, rischia di impoverire ulteriormente le famiglie e i più fragili, è un problema molto grave a cui il Governo non sta dando ancora risposte concrete”. Così le Acli nazionali in una nota diffusa a margine della Direzione nazionale che si è conclusa a Roma. “La decisione di non prorogare gli sconti sulle accise sui carburanti rischia di avere effetti negativi immediati sull’inflazione.
Si aggiunge anche a tutto questo il mancato accordo tra sindacati e sigle datoriali per quanto riguarda il Contratto Nazionale del Lavoro domestico: se da una parte, infatti, gli aumenti di stipendio per chi si occupa di lavoro di cura sono legittimi e assolutamente giusti, dall’altra parte non è stata presa nessuna contromisura per venire incontro alle famiglie che già si trovano spesso in situazioni già molto pesanti e complicate non solo economicamente.
Gran parte del lavoro domestico copre l’assenza delle politiche di welfare, in particolare sulla non autosufficienza e sui servizi alle famiglie e all’infanzia. Il lavoro domestico è, in altri termini, un bene pubblico che non può essere scaricato tutto sul rapporto famiglia, ci vogliono delle detrazioni maggiori per le famiglie, variabili a seconda del reddito e delle necessità di assistenza, affiancato da maggiore formazione con il coordinamento dei Servizi Sociali e il Terzo settore.
Queste scelte porterebbero minori costi per le famiglie, il giusto adeguamento dei compensi e un miglior livello di assistenza.