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IL FESCAAAL,“IL FESTIVAL CHE MILANO SI MERITA”, TORNA IN SALA TRA 10 GIORNI.

Conto alla rovescia per l’opening night del Festival  del Cinema Africano, d’Asia e d’ America Latina il 29 aprile al San Fedele, di nuovo in presenza.

Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Milano.
In copertina le due direttrici artistiche del FESCAAAL,   Annamaria Gallone e Alessandra Speciale

Mancano pochi giorni al 29 aprile quando  sarà inaugurato “Il festival che Milano si merita” come l’ha chiamato l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi concludendo  la press conference di lancio del 12 aprile.   Con una opening night  che il 29 aprile porterà sul grande schermo dell’Auditorium San Fedele il film Twist à Bamako, del maestro del cinema francese Robert Guédiguian e in sala l’attore Stephane Bak che ne è il protagonista,  fino  all’8 maggio  il FESCAAAL, Il Festival  del Cinema Africano, d’Asia e d’ America Latina ideato nel 1991 dal COE (Centro Orientamento Educativo) si presenta sia in sala che on line, visto il grande successo di diffusione in Italia, isole comprese,  che l’edizione forzatamente via piattaforma ha portato con se Simbolo di questa forma mista la “Crossing Zebra”, versione volutamente “pixellata” a sottolineare la sua nuova veste  anche digitale.   Lo hanno annunciato in una conferenza stampa il 12 aprile presso Palazzo Marino a Milano  le due direttrici artistiche del Festival  Annamaria Gallone e Alessandra Speciale, insieme  al direttore generale del COE Paolo Caporali, a Valentina Mutti di Fondazione Edu Simona Barranca responsabile  Comunicazione & Partnership. Presente idealmente Manuela Pursumal, confinata a casa in malattia, direttrice artistica del MiWY ( MiWord Young Film Festival dedicato alle scuole) che si conferma anche quest’anno arrivando alla 3 edizione , dal 2 al 9 maggio. Se per il MiWY le location fisiche saranno 2 ( San Fedele e Cinema Palestrina),   5 sono quelle del FESCAAAL (Auditorium San Fedele, Cineteca Milano Meet -ex Spazio Oberdan-, Cinema Palestrina, Wanted Clan e CinéMagenta 63-Institut Français de Milan) a cui si aggiungono le 2 virtuali ( la piattaforma Mymovie per le visioni dei film e Zoom per gli incontri con i registi).   6 le sezioni del Festival, 49  le opere in concorso 50  gli artisti ospiti all’Ora del té,   di cui 30 in presenza e poi l’evento Africa Talks dedicato al tema Creative Africa il 29 aprile alle 18.00 al San Fedele. Questi i numeri vincenti del FESCAAAL 2022. Riguardo alle 6 sezioni, 3 raggruppano opere in concorso e 3 fuori competizione. La prima in concorso è LUNGOMETRAGGI FINESTRE SUL MONDO  che propone un’accurata selezione di 10 film, scelti tra le ultime produzioni di fiction e documentari provenienti dai 3 continenti (tutte anteprime nazionali). Tra i titoli segnalati in press conference dalle due direttrici artistiche del Festival  Annamaria Gallone e Alessandra Speciale troviamo 3 film diretti da donne:  il film Freda  di Gessica  Généus presentato a Cannes 2021  mette in scena in modo inedito la gioventù haitiana; Amparo di Simón Mesa Soto, Sandra Melissa Torres, vincitrice del Rising Star Award   interpreta il ruolo di una ragazza madre in corsa contro il tempo per salvare il figlio arruolato a forza nell’esercito per una missione pericolosa; Soula di  Salah Issaad, ritratto inedito nel cinema arabo di una anti-eroina che cade di errore in errore nel tentativo di sottrarsi ai condizionamenti di una società conservatrice; un’altra storia al femminile in The Exam di Shawkat Amin Korki (vincitore del Fipresci Award a Karlovy Vary 2021) ci trasporta nel Kurdistan iracheno dove due sorelle si battono con ogni mezzo perché almeno la più giovane possa continuare a studiare; dalla Semaine de la Critique di Cannes The Gravedigger’s Wife del regista somalo Khadar Ayderus Ahmed (vincitore del Fespaco 2021 e dell’Amplify Voices Award di Toronto 2021) narra con tenerezza e dignità una storia d’amore e di sopravvivenza in un Paese quasi assente nel panorama del cinema africano, il Gibuti. E infine due documentari completano la selezione di quest’anno: dalla Berlinale 2022 Nous, étudiants! di Rafiki Fariala, uno spaccato molto sincero e spontaneo della vita studentesca nella capitale della Repubblica Centrafricana (il film è distribuito in Italia da Karta Film); il vincitore dell’IDFA di Amsterdam, tra i più importanti festival di documentari nel mondo, Children of the mist della regista Ha Le Diem che segue con intensa partecipazione la vicenda travagliata di due adolescenti, promessi sposi in un villaggio sperduto nelle nebbie delle montagne del Vietnam. Il  CONCORSO CORTOMETRAGGI AFRICANI ospita i migliori brevi film (fiction e documentari) realizzati da registi provenienti da tutta l’Africa e dalla diaspora con l’obiettivo di promuovere i giovani registi africani ai loro primi passi nel cinema e di mostrare le nuove tendenze e le sperimentazioni del cinema africano.

Tra gli 11 cortometraggi selezionati: da Clermont Ferrand, che ospita il più importante festival di cortometraggi del mondo, il festival presenta in prima italiana il film vincitore del Premio Miglior Opera Prima e Premio del Pubblico 2022, Astel della regista senegalese Ramata-Toulaye Sy sul passaggio dall’infanzia all’adolescenza di un giovane pastora che viene separata inevitabilmente dal mondo degli uomini e dall’amato padre; sempre in prima italiana dalla Tunisia Angle Mort di Lotfi Achour, animazione sperimentale che fa rivivere un “desaparecido” dell’epoca di Ben Ali nel racconto della sua tragica vicenda; dalla Berlinale 2022 l’ultimo giorno di un ragazzino condannato a morte per terrorismo in Sudan in Will My Parents Come To See Me di Mo Harawe; dal Marocco un film dai toni apocalittici e misteriosi Qu’importe si les bêtes meurent di Sofia Alaoui; dal Ruanda una giovane donna maltrattata dal marito cerca invano rifugio a casa dei genitori in Home di Myriam Uwiragiye Birara; L’ultima delle sezioni in concorso è CONCORSO EXTR’A dedicato ai film di registi italiani (o stranieri residenti in Italia) che si sono cimentati nel raccontare un’Italia che si fa interprete della diversità culturale che sa che si sta trasformando film di registi italiani girati nei tre continenti o film che hanno come soggetto le tematiche dell’Italia multiculturale. Tra i 16 film in concorso quest’anno si segnalano: il film di Giuseppe Carrieri La leggenda dell’albero segreto che unisce dimensione mitica e ancestrale del cacao in Messico all’alta tecnologia con cui la preziosa pianta è studiata nelle università italiane, il vincitore del Premio al miglior film a TFFDoc, Rue Garibaldi di Federico Francioni, in un appartamento nella banlieue di Parigi un fratello e una sorella siciliani di origini tunisine vivono per la prima volta sulla loro pelle lo spaesamento della vita dei migranti; dal concorso di Orizzonti a Venezia, Il turno di Chiara Marotta e Loris Giuseppe Nese racconta in una breve fiction la tensione continua tra Anna e Lucia, una italiana e l’altra di origine nigeriana, che si alternano come badanti a casa di un’anziana; sempre da Venezia, Settimana della Critica, la discesa di un uomo negli inferi di una miniera del Perù dove realtà e mito si confondono in Mother Lode di Matteo Tortone; Un usage de la mer di Fabrizio Polpettini ci racconta con approccio autobiografico, infuso di humour e ironia, le memorie di lotte antiche e moderne del Mediterraneo. La  SEZIONE FLASH raccoglie i film/evento del Festival. Tra i titoli in programma: il film di apertura del festival, Twist à Bamako di Robert Guédiguian; dal Kazakistan uno degli autori più interessanti della regione, da Rotterdam 2022, il pluripremiato Adilkhan Yerzhanov (Yellow Cat, Venezia) con l’anteprima italiana del suo ultimo film Assault, una black comedy tra i ghiacci della steppa; dalla Cina in collaborazione con l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano e il Far East Film Festival l’anteprima italiana di Hi, Mom!, commedia diretta e interpretata dalla regista Jia Ling che rende omaggio a sua madre immaginando il “ritorno al futuro” di una figlia che, viaggiando a ritroso nel tempo, diventa l’amica migliore della madre nella speranza di darle una vita migliore. Campione al box office in Cina (825 milioni di dollari), il film ha battuto il record mondiale come maggior incasso mai realizzato da un film girato da una regista donna (al secondo posto ora Wonder Woman di Patty Jenkins con 821 milioni); sempre da Cannes 2021 un’anteprima italiana in collaborazione con Pordenone Docs, Revolution of Our Times di Kiwi Chow, un documento unico suddiviso in nove capitoli nel periodo dal 2019 al 2021, che trascina lo spettatore nel cuore delle manifestazioni di Hong Kong, in prima linea con i dimostranti.  E TUTTI RIDONO… la  sezione dedicata alle commedie provenienti dai 3 continenti presenta quest’anno in anteprima italiana la commedia drammatica Kung Fu Zohra di Mabrouk El Mechri, film di chiusura del Festival. Presentato in concorso a Rotterdam 2022 e interpretato dalla splendida Sabrina Ouazani, il film racconta, in un mix audace tra realtà, commedia e parodia dei film di arti marziali, la storia di violenza domestica e empowerment femminile di una giovane donna marocchina a Parigi. La sesta e ultima sezione del Festival,  FUORICONCORSO, presenta Children of the Sun di Prasanna Vithanage, un dramma ambientato nella Ceylon del 1814 che racconta le vicende di una donna aristocratica condannata a vivere con i paria, la sua scoperta dell’amore e la vita di sopravvivenza in foresta con gli intoccabili. Isole di Karine de Villers e Mario Brenta, instant movie girato durante la pandemia, racconto corale, più di settanta sguardi personali e singolari visioni del mondo. Per ogni ulteriore informazione, aggiornamento e anticipazione sul 31° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina e sulla 3a edizione di MiWY, consultare www.fescaaal.org e www.miwy.org / email: festival@coeweb.org.

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