POLITICA

ONU: ‘LA TREGUA IN LIBIA REGGE SOLO DI NOME’

Conte, appello a tutti, stop a armi nel Paese

“La tregua regge solo di nome”. Lo ha detto l’inviato speciale dell’Onu in Libia, Ghassan Salamè, parlando in videoconferenza al Consiglio di Sicurezza, denunciando le continue violazioni degli impegni assunti a Berlino, ed esprimendo la sua “rabbia e disappunto”. “E’ un imperativo che la commissione militare congiunta si incontri sotto l’auspicio delle Nazioni Unite per trasformare ciò che è rimasto della tregua in un cessate il fuoco”, ha aggiunto.

Sulla Libia “l’Italia ha un atteggiamento responsabile, l’unica soluzione è quella politica. Voglio lanciare un appello, come farò tornando a sentire gli attori” del dossier: “noi chiediamo a tutti di astenersi dal continuare a far arrivare armi in Libia. Non è un confronto militare che potrà portare a sopraffare il fronte avverso”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nel punto stampa da Sofia.

“Sono 3 mila i mercenari da Siria e Turchia trasportati nelle città libiche”. Lo ha detto il portavoce dell’esercito nazionale libico, di cui Khalifa Haftar è comandante generale, Ahmed Al Mismari, in conferenza stampa, aggiungendo che “sono stati individuati mercenari siriani alla base di Al Assa, sul confine con la Tunisia, li conosciamo e conosciamo anche i loro obiettivi”. “La Turchia sta permettendo a elementi di Daesh e di Al-Qaida di insediarsi sulla costa libica e una parte di essi potrebbe anche muoversi in Europa”.

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