Il presidente della Cop28, Sultan Al Jaber, fa marcia indietro, e assicura di “rispettare la scienza sul cambiamento climatico”.
Investito dalle polemiche dopo la diffusione di un audio, risalente a un meeting online del 21 novembre, a meno di 10 giorni dall’inizio della Conferenza delle parti sul clima, in cui aveva affermato rivolto a un interlocutore che “non esiste alcuna scienza, né alcuno scenario, che affermi che l’eliminazione graduale dei combustibili fossili sia ciò che ci porterà (a limitare il riscaldamento globale) a 1,5°”, ovvero esattamente quello che la Cop si prefigge dai tempi dell’Accordo di Parigi del 2015, “a meno che lei non voglia riportare il mondo nelle caverne”.
In una conferenza stampa a Dubai, questa mattina al Jaber (petroliere e ministro dell’Industria di Dubai, oltre che presidente della Cop) ha affermato di “rispettare le raccomandazioni della scienza sul cambiamento climatico: sono ingegnere ed economista e ho rispetto nella scienza, che è al centro del mio progresso nella carriera. Rispetto numeri e dati”. Nel corso della sua autodifesa, Al Jaber ha spiegato che “siamo tutti qui perché abbiamo lanciato un chiaro invito all’azione.
Gli Emirati Arabi Uniti assumono questo compito con umiltà e responsabilità e comprendono appieno l’urgenza alla base di questa questione. Siamo qui perché crediamo e rispettiamo pienamente la scienza” e proprio in base a quello che la scienza prescrive “il 43% delle emissioni globali deve essere ridotto entro il 2030. mano”.