Dall’atroce decesso di Mahsa Amini nel settembre del 2022 a quello di Armita Garavand lo scorso ottobre, il popolo iraniano continua a protestare coraggiosamente per la propria libertà, chiedendo il rispetto dei diritti fondamentali, mentre il governo degli Ayatollah prosegue con la sua violenta repressione, ignorando le voci di chi chiede giustizia.
Secondo i dati di Amnesty International, dall’inizio delle proteste, più di cinquecento manifestanti sono stati uccisi, tra cui minori tra gli 11 e i 17 anni.
Oltre 20mila persone sono state arrestate, sette manifestanti sono stati messi a morte e decine di donne e uomini rischiano di subire la stessa sorte a breve.
Inoltre, centinaia di scuole in tutto l’Iran sono state attaccate con gas tossici, causando gravi danni a migliaia di giovani studentesse. Oggi, alle 18:30, al teatro Trianon Viviani di Napoli, Marisa Laurito e Amnesty International Italia presenteranno “Donna, Vita, Libertà”, un evento unico per raccontare, attraverso la musica e le parole, la realtà drammatica che affligge il popolo iraniano e per appellarsi al governo di Teheran affinché rispetti i diritti fondamentali delle donne e dell’interna popolazione civile.
Diversi gli artisti che si esibiranno sul palco dello storico teatro partenopeo nell’evento accompagnato da una locandina di Laika, per raccontare, attraverso l’arte, la drammatica realtà dei diritti umani in Iran: con Marisa Laurito, Fiorenza Calogero, Maurizio Capone, Marcello Cirillo, Francesca Corbo, Diana Iaconetti, Ciccio Merolla, Rosalia Porcaro, Patrizio Rispo, Dario Sansone, Santi Scarcella, Rozita Shoaei, Antonella Stefanucci, Maddalena Stornaiuolo e Lino Vairetti. “Continuiamo a condannare fermamente le violazioni dei diritti umani in Iran. La comunità internazionale deve agire con urgenza per porre fine a questa ondata di brutalità e garantire che ogni individuo possa godere dei suoi diritti fondamentali in piena libertà. Crediamo nel potere dell’arte come strumento per far sentire più forte la nostra voce e la nostra solidarietà nei confronti del popolo iraniano”, ha dichiarato Francesca Corbo di Amnesty International Italia. morale perché non portava il velo correttamente. E dopo un mese di coma è morta! Mi chiedo quale Dio, clemente e misericordioso, vorrebbe la morte di tanti ragazzi che chiedono solo di vivere ed essere liberi? Manifestiamo perché restare in silenzio ci farebbe diventare complici”.