“Diventato presidente grazie a una guerra, quando fece terra bruciata in Cecenia, forse adesso Vladimir Putin perderà il potere a causa di un’altra, dove ha usato la stessa tattica ma con risultati per lui meno buoni”.
Lo dice a Repubblica Jonathan Littell, pluripremiato autore, che nel suo ultimo saggio, L’aggressione russa si occupa del nuovo conflitto nel cuore dell’Europa: la brutale invasione dell’Ucraina.
Alla domanda “Dopo un anno e mezzo, in Occidente si avverte un po’ di stanchezza per la guerra?” Littell risponde: “Sì, ma una stanchezza più grande si avverte in Ucraina. Sono appena tornato da Kiev, la gente è stanca di combattere, tutti vorrebbero che la guerra finisse presto” .Perché non finisce? “Perché la Nato non ha dato all’Ucraina i mezzi per finirla. O meglio, gliene ha dati poco alla volta: se Kiev avesse avuto sei mesi fa le armi che ha ora, forse la guerra sarebbe già finita”.
“Attenti a non provocare la Russia è una vecchia tattica di Mosca. In realtà, ogni volta che la Nato ha superato una presunta linea rossa di Putin, dando a Kiev i carri armati, i caccia, i missili a lungo raggio, non è successo niente. Anche le minacce del Cremlino di usare armi nucleari sono un bluff” spiega l’autore del libro scandalo “Le benevole”