Adesso si muove anche l’antitrust sulla questione taxi, sulla base delle criticità che ormai da settimane si riscontrano a Roma, a Milano e a Napoli e che creano pesanti disservizi per l’utenza:
Esempio, “ai tempi di attesa, all’uso del tassametro, all’accettazione dei pagamenti elettronici e alla corretta funzionalità dei Pos” si legge in una nota del garante. Il Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza ha già rivolto, per conto dell’Autorità, numerose richieste di informazioni alle principali società di radiotaxi attive proprio in questi Comuni. L’Autorità, inoltre, ha formulato direttamente richieste di informazioni ai Comuni di Roma, Milano e Napoli e alle principali piattaforme per la prenotazione dei taxi.
L’intenzione e “quello di far luce sul sistema delle licenze ‘a numero chiuso’ che, in questo settore, ostacola il corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali e il prodursi dei conseguenti benefici in termini di soddisfazione della domanda e di qualità del servizio”.
Sono state quindi richieste informazioni finalizzate ad accertare come, in concreto, le cooperative verifichino la diligente prestazione del servizio agli utenti da parte dei tassisti aderenti, quali le indicazioni previste nei rispettivi statuti con riferimento all’uso del tassametro, alla corretta funzionalità dei Pos e all’accettazione dei pagamenti elettronici, al rispetto dei turni, all’attività di monitoraggio e agli interventi di verifica svolti dalle cooperative stesse”. l’opposizione attacca:
“Il caos dei taxi che imperversa nelle principali città italiane è finito sotto la lente di ingrandimento dell’Antitrust: bene che il Garante indaghi su licenze, turni, richieste inevase.