Dal 12 al 14 maggio tre sere di sold out al CIQ per il concorso che ha premiato le musiche balcaniche di Andriana Takić Trio. La Mezcla seconda ma arriva un premio inaspettato.
E’ stato divertente, scatenato, poetico, elegante, in certi momenti ha estasiato e in altri ha emozionato fino alle lacrime: insomma DOREMIFASUD 2023 ha… spaccato! Anche se questo termine è un po’ trash, rende l’idea per descrivere il successo della 6° EDIZIONE del festival ideato nel 2018 dall’imprenditore mecenate Paolo Lodigiani per mettere in luce gruppi o artisti provenienti dal Sud del Mondo in una “tre serate live” ad eliminazione in base ai voti di una giuria di esperti e di una giuria popolare e che quest’anno ha inaugurato una raffica di novità: il limite di partecipazione sotto i 35 anni per incentivare i debuttanti, la partecipazione degli artisti affermati nella sezione Guest Star – il violinista Nabil Hamaj, il rapper afro beat Tommy Kuti, il maestro di coro e polistrumentista Andre Duevi, che si sono passati il testimone a ogni serata; la presenza costante di celebrity molto amate dal pubblico quali Kal Dos Santos e Nenè Ribeiro; la proiezione dei video dei tre vincitori della sezione DOREMIFASUD VIDEO MUSICALE 2023; Altrove (2°, che si è esibita il venerdì), l’Ensemble du Sud (3°, il sabato), Jambo Jam (1°, la domenica) seguita dalla performance dal vivo degli artisti premiati. Centrata anche la scelta di limitare a tre per serata i concorrenti in modo non solo di garantire la varierà di cui sopra ma di dare anche ai candidati il focus che si meritano.
In scena venerdì quindi i ragazzi de LA MEZCLA, band al suo primo concerto, fondata a novembre 2022 dal batterista Daniel Esteban Rivas Rincon dalla Colombia che ha chiamato con sé in questa fortunata avventura Domenico Calabrò (flauto e sax tenore), Samuel Lauro (tromba), Matteo Addante (chitarra), Giovanni Bergamini (tastiere e synth), Teo Rosenfield (basso), Alexandre Cayuela Castilla (percussioni); a questa è seguita l’orchestra di ottoni FAN FAT AL fondata nel 2021 e composta da Luca Grazioli (tromba), Giacomo Bertazzoni (sax contralto), Tomás Miguel Guzzon (basso tuba), Simone Cocina (eufonio), Davide Turolla (eufonio), Arturo Monico (trombone), Emanuele Cossu (tapan), Alessio Profeti (rullante); ha chiuso la prima serata la band di Elhzo, il batterista e cantante Demba Seye Gueye che ha presentato in formazione Giuseppe Nicoletti (basso), Nicola Dotti (chitarra), Andrea Zucchi (sax baritono ), Sasha (trombone), Paolo Romagnoli, (tastiere), Lo Moussa (percussioni) e ha aggiunto una voce femminile. La serata di sabato ha previsto in concorso Spiff Onyuku che ha proposto un repertorio afrobeat scritto e composto da lui in persona, che per fare musica qui in Europa ha attraversato il deserto e poi il mare che attraversano i migranti. Quindi il solo esibirsi al CIQ è già stato un miracolo, come ha più volte ripetuto l’artista durante e dopo l’esibizione; Mustik al secolo Dieu Merci Lutumba Mukoko arrivato in Italia dal Congo a 8 anni che ha presentato con una deejay la sua produzione Afro Urban: infine si è esibita con un programma di brani tratti dalla tradizione macedone, serba, turca, bosniaca , l’Andriana Takić Trio fondato dalla cantante e chitarrista Andriana Takić, da Giulio Gavardi (chitarra), Sarper Öztürk (violino). Alla fine sono stati l’Andriana Takić Trio, trasformato in un duo in quanto Andriana è stata abbandonata dal suo chitarrista la sera della finale, e La Mezcla, la band di Daniel Rivas a disputarsi fino all’ultimo nella serata di domenica il 1° premio. Alla fine ha vinto la voce sublime della preparatissima cantante serba, artista affermata, seppure La Mezcla, pur da debuttante assoluta, l’abbia insidiata molto pericolosamente.
Ed è stata proprio la qualità di entrambi a far guadagnare loro un premio inaspettato: infatti all’istante il critico musicale di Radio popolare Claudio Agostoni, presente l’ultima sera in giuria insieme a Kal Dos Santos, Nene Ribeiro, Nicola Arata e Claudia Mazzucco ( la sottoscritta), ha invitato le due formazioni finaliste ad esibirsi a breve in concerto dalle frequenze della famosa emittente, da sempre all’avanguardia nel proporre la musica del Sud del Mondo nei suoi palinsesti. E se questo del premio extra è stato uno dei momenti più felici di questa finale della 6° edizione, come si può vedere dalla foto, il più commovente è stato all’inizio. Una della novità del 2023 di cui ancora non si è detto è stata l’ istituzione del “Premio Balla Nar Ndiaye Rose” in memoria del grande percussionista scomparso due anni fa. In questa sua prima volta, l’ambito riconoscimento è stato assegnato ad Arsene Duevi, decano di DOREMIFASUD (ha vinto la prima edizione nel 2018), sciamano musicale, organizzatore del festiva Racines Noires che 6 anni fa ha portato in tournée in tre paesi africani gli 80 componenti del suo coro di bianchi e protagonista del docufilm di un viaggio ormai leggendario. Ebbene la notizia del premio e la rievocazione di Balla hanno portato a galla ricordi e tristezza per molti dei presenti che con il grande artista avevano condiviso tante esperienze, per poi vederlo scomparire da un giorno all’altro. Ma è lì che è avvenuto un altro piccolo miracolo del cuore come al CIQ spesso succede perché a consegnare ad Arsene il riconoscimento si è alzata una bambina con una montagna di ricci, vitale e simpatica, affettuosa con tutti, che la grande somiglianza con il musicista scomparso ha fatto capire a chi ancora non lo avesse intuito che altri non era che la figlia di Balla, Amina, che con la sua verve ha saputo trasformare la tristezza in tanti sorrisi. Sorrisi che le foto che pubblichiamo testimoniano e che sono il miglior auspicio per la prossima edizione di DOREMIFASUD 2024.