Nei primi tre mesi del 2023, il numero di attraversamenti irregolari delle frontiere segnalati dalle autorità nazionali è salito a 54 000, il 26% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A marzo, sono stati rilevati più di 22 500 attraversamenti irregolari alle frontiere esterne dell’Ue, il 60% in più rispetto a un anno fa.
Sono gli ultimi rilevamenti di Frontex sui flussi migratori. Il Mediterraneo centrale è stata la rotta più attiva nel primo trimestre dell’anno con quasi 28 000 attraversamenti irregolari delle frontiere, il triplo rispetto a un anno fa.
I Balcani occidentali rimangono la seconda rotta migratoria più attiva con quasi 15 000 rilevamenti, sebbene continuino a registrare numeri inferiori rispetto a un anno fa. Il calo può essere attribuito agli allineamenti della politica dei visti nella regione con l’Ue e al rafforzamento delle capacità di controllo delle frontiere da parte dell’Ungheria. Il numero di attraversamenti irregolari nella Manica verso il Regno Unito nel primo trimestre è sceso del 15% rispetto a un anno fa a 7 400 .
Questa diminuzione temporanea può essere attribuita alle sfavorevoli condizioni del mare.
Intanto, all’indomani della dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri a seguito “dell’eccezionale incremento dei flussi di persone migranti attraverso le rotte del Mediterraneo”, in Senato prosegue l’esame del cosiddetto “dl Cutro”: nelle prossime ore in commissione Affari costituzionali si attendono gli emendamenti annunciati dal governo, che dovrebbero imprimere un’ulteriore stretta sulle norme relative alla protezione speciale. “Lo stato d’emergenza sui migranti è fumo che il governo getta negli occhi degli italiani per coprire il suo vuoto pneumatico sulle questioni vere come l’attuazione a rischio del Pnrr e le carenze del Def e quindi delle politiche su economia, salari, sanità, scuola. Soprattutto, non si può governare un fenomeno strutturale e in espansione come l’immigrazione con gli strumenti dell’emergenza e dello stato di polizia.
Stefania Craxi, presidente commissione Esteri e Difesa del Senato, in merito alla dichiarazione dello stato di emergenza sui flussi migratori. “È un fenomeno epocale, complesso, che va governato con strumenti complessi – continua la parlamentare di Forza Italia – da un lato ci sono rifugiati politici che l’Europa nel suo insieme ha il dovere di accogliere, dall’altro ci sono i migranti economici che possiamo accogliere solo nella misura in cui possono essere assorbiti dal nostro sistema sociale e d’impresa, anche per poter dare a queste persone una buona condizione di vita nel nostro Paese. Da molto tempo l’Italia chiede che l’Europa affronti questo fenomeno con uno spirito di solidarietà: la Tunisia in questo momento è il paese più fragile del Mediterraneo prossimo, dobbiamo aiutarla, sostenere la sua autonomia, altrimenti il fenomeno sarà sempre più grande e sempre più difficile da affrontare”.