Il 19 marzo al Cinema Fondazione Prada il via del FESCAAAL 2023. Al termine il film Under the fig trees di Erige Sehiri, presente in sala.
Finalmente il countdown è finito e il 19 marzo , nella splendida sala del Cinema Fondazione Prada, ha avuto inizio il 32° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina. Paolo Moretti, curatore del programma cinematografico di uno dei più importanti poli della vita culturale milanese, ha fatto gli onori di casa conducendo la serata e presentando gli ospiti: il produttore di un festival storico, coraggioso e appassionato Andrè Siani, presidente Associazione COE, che ha ricordato tra i meriti della manifestazione quello di permettere il confronto tra regista e il suo pubblico a patto che si scelga di vedere i film in sala; Annamaria Gallone e Alessandra Speciale, direzione artistica del FESCAAAL che hanno presentato le sezioni della loro “creatura” che si svolgerà in questa settimana, fino al 26 marzo, non senza prima riconoscere che quello di Paolo Moretti al Cinema Fondazione Prada a ben vedere è un festival che dura tutto l’anno e infine Erige Sehiri, la regista de Il frutto della tarda estate – Under the fig trees, il primo film proposto al pubblico del FESCAAAL 2023, che ha rivelato a Cannes 2022, nella sezione Quinzaine des réalisateurs, un nuovo talento del cinema internazionale e in particolare del cinema arabo contemporaneo. 6 come ogni anno le sezioni che compongono il festival, ricordate dalle co-direttrici: , 3 relative a opere in concorso, 3 alle opere delle sezioni o eventi speciali: Concorso Lungometraggi Finestre Sul Mondo che propone una selezione di 10 lungometraggi di registi dei 3 continenti2) Concorso Cortometraggi Africani 3) Concorso EXTR’A, dedicato ai film di registi italiani o stranieri residenti in Italia 4) Sezione FLASH che raccoglie i film/evento del Festival 4) E Tutti Ridono… sezione dedicata alle commedie provenienti dai 3 continenti; 6) Fuori Concorso. In totale saranno 43 le opere proposte, tutte in lingua originale sottotitolate in italiano. 3 le sale in cui si potranno vedere i film, dal 20 al 26 marzo: l’Auditorium San Fedele degli anni passati, lo storico Cinema Arlecchino di Via San Pietro all’Orto, il CinéMagenta 63 – Institut Français de Milan. . Per chi negli anni passati ha potuto vedere i film del festival da tutta Italia, anche nel 2023 è stata confermata la partnership con MYmovies che garantirà 8 giorni di film in streaming. Quanto al programma nel dettaglio, è disponibile sul sito www.fescaaal.org. Il primo saggio di quella che sarà la programmazione 2023 è stato il film Il frutto della tarda estate – Under the fig trees. Selezionato dalla Tunisia per concorrere agli Oscar 2023 come Miglior Film Internazionale, ha recentemente vinto al Fespaco 2023 i premi per la miglior interpretazione femminile e maschile e sarà distribuito in Italia da Trent Film a partire dal 23 marzo. In una Tunisia rurale e poco conosciuta, dove le troupe cinematografiche non arrivano mai, un gruppo braccianti, uomini e donne, ragazze e ragazzi, vengono caricati all’alba su un furgone e portati a lavorare dal padrone di un frutteto di fichi. Durante la giornata di lavoro, la cinepresa si insinua tra le foglie, nei dialoghi, negli sguardi, nelle dinamiche del gruppo dei giovani e delle signore anziane, dei fidanzati e di chi lo vorrebbe essere, delle sorelle e delle rivali, e segue varie trame, apparentemente di vita ordinaria come la partecipazione a un matrimonio, il miraggio di una visita in una città meno rigida moralmente, il ricordo di una relazione bruscamente interrotta che forse potrebbe rinascere; fatti quotidiani che in realtà sono presagi che conducono a un immaginario di storie non raccontate che però si intuiscono e un po’ si temono: la minaccia del parente che “avverte” il ragazzo tornato dopo anni sulla terra dei propri genitori scomparsi in modo drammatico, il furto di fichi dell’intraprendente “antagonista” del gruppo, cacciato senza appello dal capobranco, il tentativo di violenza di quest’ultimo ai danni della sorella della fidanzata Fidé. “Accadono molte cose nei frutteti, la tragedia è sempre dietro l’angolo” commenta proprio Fidé, la figura che in questo film corale più si avvicina al ruolo della protagonista, offrendo la chiave di interpretazione di un’opera che sembra un documentario e che invece è pura creazione, come ha spiegato al termine la regista Erige Sehiri. Le sfide di rappresentare l’unità di tempo e l’unità di luogo (il film narra come si è detto un giorno di lavoro in un frutteto ma, dovendo girare in più settimane, si pensi solo al dover fare i conti con le variazioni meteorologiche), di condurre cast di debuttanti assoluti, reclutati dalla regista nelle scuole, nei campi, nei frutteti, di dare vita al proprio universo creativo, sono state rivelate dalla regista nel dialogo al termine della proiezione grazie alla bellissima interazione del pubblico e dell’artista, uno spettacolo nello spettacolo, che ha fatto emergere il suo immaginario estetico, una grande campitura su cui Erige ha fatto apparire i personaggi, come in un grande prodigioso affresco.