Famoso volto della televisione italiana, non solo come conduttore ma anche come autore e produttore, conosciuto per la sua presenza carismatica e la sua capacità di interagire con il pubblico, Maurizio Costanzo è scomparso questa mattina all’età di 84 anni.
Insieme alla moglie Maria De Filippi, ha segnato la storia della TV italiana con molti dei suoi programmi nell’arco di 50 anni di storia della televisione italiana.
Nato a Roma nel 1938, Costanzo inizia la sua carriera nella radio negli anni ’60.
Nel 1976 debutta in televisione come autore del programma “Il Musichiere”, ma è soprattutto “Bontà Loro”, inaugurato nello stesso anno, a segnare un punto di svolta dell’intera televisione italiana: si tratta infatti del primo format televisivo del genere del talk show, preceduto forse da “L’ospite delle 2” portato in tv da Luciano Rispoli che Lui stesso, nella sua esperienza di docente di comunicazione alla Sapienza, usava definirsi come l’inventore del genere talk, giunto ai giorni nostri ancora molto in voga, seppur con diverse rivisitazioni nei format e soprattutto nei ritmi televisivi.
Dopo aver condotti di programmi come “Vieni via con me” e “Buona Domenica”, negli anni ’80 e ’90, Costanzo diventa il volto di programmi di grande successo come “il Maurizio Costanzo Show” che porta all’apice il concetto di talk, e “La vita in diretta”, dove intervista personaggi famosi e si occupa di tematiche di attualità.
Diventato spesso oggetto di critiche e polemiche, per le quali finì anche nel mirino della mafia, e non solo per l’amicizia con Giovanni Falcone: in seguito all’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi, che nel 1991 si era rifiutato di pagare il pizzo, Costanzo si espose in maniera netta organizzando, insieme a Michele Santoro, una maratona che coinvolse tanto la Rai quanto la Fininvest, proprio contro la criminalità organizzata.
Oltre alla sua carriera televisiva, Costanzo è stato autore di brani musicali, come la notissima “Se telefonando” di Mina, e ha scritto libri di successo come “Il mondo secondo me” e “L’arte di comunicare”, dove condivide la sua esperienza di giornalista e conduttore.
“Il mondo del giornalismo e dello spettacolo con la sua scomparsa perdono un professionista di incredibile talento, un gigante della televisione, amatissimo e apprezzatissimo dal pubblico.”