Il 7 dicembre, presso Quarta Parete a Milano, la pièce “Quei tre sfigati che solo sanno ballare” con Kalua Rodriguez , Yudel Collazo e Stefano Torre.
Grazie alla rassegna L’ANIMA DELLE PERIFERIE prodotta da Animanera Teatro di Natasha Curci, Aldo Cassano, Antonio Spitalieri e sostenuta dal Comune di Milano per MILANO E’ VIVA che dal 1 al 15 dicembre offre un ricco programma per promuovere la diffusione di attività culturali e teatrali nelle aree periferiche urbane, è andata in scena INTERROGANTE SPETTACOLO – la compagnia internazionale di sperimentazione artistica, attiva in Italia dal 2013 – con il loro lavoro originale “QUEI TRE SFIGATI CHE SOLO SANNO BALLARE”. All’interno del format per il quale di volta in volta Kalua Rodriguez crea nuovi contenuti, ha debuttato una pièce inedita creata dalla drammaturga cubana e interpretata dalla stessa insieme a Yudel Collazo, con il commento musicale e il recitato in “siciliano doc” di Stefano Torre e il supporto tecnico di Yonas Aregay.
Protagonista della nuova stagione dei “Tre sfigati” ancora una volta Cuba, l’isola che per gli stranieri vive in bilico tra due stereotipi, uno turistico – l’isola dei Caraibi dove c’è sempre musica, “fiesta” e mojito, l’altro politico, – la patria della rivoluzione del popolo, del “bloqueo” da parte degli Stuti Uniti e di Che Guevara. Interrogante si fa largo tra queste “etichette” per dare una nuova versione e presentare al pubblico tutte le 50 sfumature di una terra che sta vivendo proprio in questi mesi una profonda crisi, non più solo economica come è da 60 anni, ma di valori. E lo fa con la più antica arma di denuncia della tradizione drammaturgica occidentale: l’umorismo. Usando a proprio favore l’insostenibile leggerezza del carattere cubano, abituato ad adattarsi all’imprevisto costante dicendosi che in fondo “lo que sucede conviene” (ciò che ti sta capitando è tutto il contrario di quello che doveva succedere ma vedrai che è meglio così), Kalua e Yudel raccontano con il sorriso sulle labbra cose terribili come la quantità di cubani che negli anni ’90 lasciarono l’Isola via mare e non arrivarono vivi sulla costa americana. O cose clandestine come il modo in cui i due artisti sono arrivati in Italia, “deviando” traiettoria rispetto a quella della tournee per cui erano arrivati da Cuba in Europa. Da segnalare la presenza tra il pubblico di Tiziana Bergamaschi, figura storica del teatro milanese contemporaneo e fondatrice della compagna Teatro Utile, che per prima ai tempi ha intuito il potenziale di Kalua e Yudel non appena arrivati in Italia e senza il cui aiuto, circa 9 anni fa, forse la serata di Interrogante di cui stiamo parlando non ci sarebbe mai stata. L’altro espediente narrativo per poter raccontare “cose mai viste” di un Paese in cui non si tengono elezioni popolari da oltre 60 anni è il flash back ai tempi dell’infanzia. Ecco che sul filo dei ricordi di due scolari cubani, vengono rievocati i rituali, i motti, gli eroi della mitologia rivoluzionari. In modo innocente, come solo lo sguardo di due bambini potrebbe essere, lasciando a chi ascolta l’ardua scelta del giudizio su cosa sia Cuba veramente, paradiso o inferno o tutte due mescolati insieme. La pièce di Kalua Rodriguez, andata in scena il giorno di Sant’Ambrogio (ringrazio il pubblico che ha scelto di venire da noi invece che andare alla Prima della Scala-ha scherzato Yudel Collazo in apertura), è un estratto di “Etichette – La voce del popolo”, la produzione “in progress” a cui la drammaturga cubana sta lavorando da anni e che, se la compagnia troverà il sostegno finanziario necessario, sarà in scena il prossimo anno. Per il momento abbiamo visto abbastanza per capire che vale la pena tener d’occhio il profilo instagram di @interrogante spettacolo per non perdersi il debutto 2023.
