Un numero che impressiona e mette paura sono ormai 3 milioni gli italiani che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare, facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari, in aumento rispetto all’anno precedente.
E’ il dato che emerge e fa molto pensare,in occasione della VI Giornata Mondiale dei Poveri, istituita da Papa Francesco, che si celebra il 13 novembre, in un momento di profonda difficoltà per le famiglie. Un’emergenza sociale senza precedenti dal dopoguerra ma quello che preoccupa di più è il fatto che il numero dei bambini sotto i 15 anni bisognosi di assistenza per cibarsi hanno superato quota 600mila, praticamente un quinto del totale degli assistiti, ai quali vanno aggiunti 337 mila anziani sopra i 65 anni, e 687mla migranti stranieri.
Ma non finisce qui si contano anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia Covid e dal balzo costi dell’energia.
La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.