L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat per stilare la classifica dei prodotti che stanno registrando i maggiori rincari.
In primis i voli poi di seguito come avrete già notato luce, gas e benzina, specialmente la benzina destinata ad un aumento sicuramente veloce e in tempi brevi ma anche olio, pasta, carne e giochi.
Anche se fuori dalla top ten, preoccupa, in previsione del Natale, il rincaro dei giochi, in testa alla top ten dei prodotti alimentari, gli oli diversi da quello di oliva, che costano il 17,7% in più rispetto a un anno fa ma e un semplice esempio, aumenta in proporzione tutto in forma generale e a catena.
In compenso alcune buone notizie. Nessuna speculazione per ora sul pane, che segna un aumento dell’1,2%, ma in linea con la media dei prodotti alimentari.
Bene anche latte fresco intero e formaggi ambedue +1,1tutti questi aumenti dipendono da una ragione principale, dai beni energetici, luce gas e benzina, senza i quali l’inflazione annua di ottobre scenderebbe dal 2,9 all’1,1%, ma anche alcuni beni alimentari stanno subendo preoccupanti rialzi, anche per colpa delle materie prime, come il calo della produzione di frumento duro in Canada e Stati Uniti.
In ogni caso urge un intervento immediato del Governo, dopo una pandemia globale, medie e grandi aziende chiuse e moltissimi licenziamenti, questa dovrebbe essere la priorità di un governo consapevole della situazione drammatica che sta attanagliando la sua nazione, cercare di bloccare i costi, soprattutto dei carburanti che aumentano in maniera sempre veloce e vertiginosa ma non in altrettanto modo quando devono diminuire e questo incide su tutta la merce trasportata su gomma.
Se l’inflazione proseguisse con questo stesso ritmo, già a novembre salirebbe al 3,2% e questi rincari potrebbero determinare una gelata sui consumi, con effetti nefasti sul Natale” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.