Una situazione senza precedenti, l’emergenza incendi in Bolivia dove quasi 600mila ettari di terra sono bruciati nel dipartimento di Santa Cruz, nell’est, e il 64% delle aree protette di quest’area sono state distrutte dal fuoco, per lo più di origine criminale.
Invani i tentativi di arginare ben 20 maxi-incendi attivi in sette aree protette. In soli due giorni sono andati in fumo 200mila ettari di aree verdi, ha riferito il governo.
La maggior parte degli incendi è concentrata nelle foreste di Chiquitania, una regione compresa tra l’Amazzonia a nord, le pianure del Chaco a sud e il Pantanal, la più grande zona umida del mondo. Di dimensioni simili al Belgio, la riserva naturale di San Matias è una delle più danneggiate. Questa parte del paese aveva già subito gravi incendi nel 2019.
Dolosi questa e la parola usata dalle autorità In Bolivia, come in altri paesi sudamericani, è tradizione bruciare la terra per trasformare le foreste in aree agricole e tale pratica è legale in Bolivia ma limitatamente a un’area di massimo 20 ettari,per fare questo e necessario avere un’autorizzazione dalle Autorità concessa tra maggio e luglio, una volta terminata la stagione delle piogge. In caso d’incendio doloso viene comminata una multa di un dollaro per ettaro bruciato. In caso d’incendio di vasta portata, la pena può arrivare fino a tre anni di reclusione.