Storie storielle e tante belle parole ma oggi dopo aver firmato il nuovo decreto ci si trova in una situazione simile a quella di marzo.
Su Twitter, nel giorno del nuovo Dpcm del governo per “salvare il Natale” e arginare la seconda ondata di coronavirus e apparso sui social un video ormai virale, del premier in cui giurava che “la fase del lockdown è fortunatamente alle nostre spalle”.
Era il mese di settembre non molto tempo fa quindi, oggi, un mese dopo, ecco che bar e ristoranti vengono chiusi alle 18, sospendono le attività di cinema, teatri, piscine e palestre, le scuole superiori saranno a distanza per il 75% delle attività.
Al momento Il governo non vuole parlare di coprifuoco né di lockdown, ma la sostanza e questa nuda e cruda, una frittata rigirata, questo decreto che sarà attivo da domani fino al 24 novembre si avvicina molto a quanto accaduto a marzo.
Le misure anti-Covid sono state firmate anche da Roberto Speranza, ministro della Salute, Su bar e ristoranti è stata accolta una parte delle richieste avanzate dalle Regioni: le attività dei servizi di ristorazione (tra cui bar, gelaterie, pasticcerie, pub e ristoranti) sono consentite dalle ore 5 fino alle 18; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, “salvo che siano tutti conviventi“; dopo le ore 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico.
Resta consentita, senza alcun limite di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, “che siano ivi alloggiati“. Ok alla ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, “nonché fino alle ore 24 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze“.
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