Il 6 agosto 2020 è stata una data molto importante per la Bolivia: la sua indipendenza ha compiuto 195 anni. A Roma è stata festeggiata con una solenne cerimonia. Ecco cosa è successo.
Per celebrare degnamente il 195° anniversario dell’indipendenza, l’ambasciata dello Stato plurinazionale della Bolivia in Italia ha organizzato mercoledì 5 agosto una cerimonia in grande stile presso il monumento di Simon Bolivar di piazza Torwaldsen a Roma.
A dare il benvenuto e a condurre i numerosi ospiti nella rievocazione delle tappe più importanti della lotta che ha portato una delle regioni più importanti dell’originario “Alto Peru” ad autodeterminarsi e diventare stato indipendente, è stata Marianne Michelle Guachalla Sahonero, capo della missione diplomatica in Italia, elegantissima in un raffinato tailleur celeste, che riveste la più alta carica dell’Ambasciata in questo periodo.
Le autorità boliviane presenti
Presente una numerosa rappresentanza di diplomatici boliviani quali Ruben Dario Roca, secondo segretario dell’ambasciata della Bolivia in Italia e l’avvocato Franklin Varioli Pietrasanta, legale della missione diplomatica.
Presente anche la vice-console del consolato di Milano e Bergamo Malena Guzman Suarez in rappresentanza della console generale Rosa Carmina Ruiz Miranda, assente per impegni lavorativi ma che seguiva la cerimonia in diretta online. Presenti on line ministri e viceministri connessi dalla madre patria insieme allo staff del presidente in carica della Bolivia, a dottoressa Jeanine Anez Chavez, alla quale è andato il saluto di tutti i presenti in apertura. In rappresentanza delle associazioni culturali della comunità boliviana a Roma Alicia Perez Rocabado insieme a numerosi colleghi.
L’attenta partecipazione delle autorità italiane
Da notare la partecipazione anche di un nutrito numero di autorità italiane, che in questo momento così delicato per il Paese andino, alle cui vicissitudini politiche si è aggiunta l’emergenza sanitaria della pandemia, hanno voluto dare un segnale di forte sostegno: in rappresentanza del ministero della giustizia hanno preso parte alla cerimonia i magistrati Gianfranco Criscione e Stefano Opilio, Marco Laratta del dipartimento per gli affari di giustizia-direzione generale degli affari internazionali e della cooperazione giudiziaria, i rappresentanti degli organismi internazionali della Fao, il presidente della associazione camera di commercio italo-boliviana, dott. Marco Loi, il Comune di Roma, il Comando dei Carabinieri che ha inviato anche il picchetto d’onore. A rendere ancora più solenne del cerimonia era presente per la prima volta la fanfara a cavallo dell’8° reggimento ‘’Lancieri di Montebello’’, diretta dal sergente maggiore capo Salvatore Pinci. A condurre l’evento come Maestro di Cerimonia è stata invitata Elsy Aparicio, nota imprenditrice boliviana, attiva nell’ambito della cultura, della moda e degli eventi.
Dalle glorie della Storia, alle sfide del presente
“Ci sono voluti secoli di lotta per raggiungere l’autodeterminazione – ha commentato in un passo del suo eloquente intervento la dottoressa Marianne Michelle Guachalla Sahonero – un fatto che porta il 6 agosto a ricordare non solo i liberatori Simon Boliviar e Antonio José de Sucre, ma tutti coloro che hanno combattuto prima di loro, come Tupak Katari, Bartolina Sisa, e Juana Azurduy de Padilla”. Dopo un excursus storico rievocativo, la dottoressa Guachalla si è focalizzata sul difficile presente a cui la Bolivia sta rispondendo con energia e senso pratico: con l’intensificazione delle relazioni commerciali ed economiche bilaterali tra Italia e Bolivia attraverso le quale può beneficiare dell’esperienza italiana per lo sviluppo di tecnologie in settori chiave della sua economia e della piccola e media impresa; con il varo del “piano per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese per il commercio estero”; e infine con la costituzione della nuova agenzia per la promozione delle esportazioni, del turismo e dell’attrazione per gli investimenti – denominata Proexport Bolivia. “Presentata il 1 luglio 2020 a La Paz dal Ministero degli esteri boliviano – ha concluso Guachalla – ha l’obiettivo di promuovere l’immagine della Bolivia all’estero per sostenere il turismo, posizionare i prodotti e i servizi del paese e attrarre investimenti”.
E, mentre la fanfara dell’Esercito Italiano rendeva omaggio al solenne momento, non ha potuto mancare in chiusura della cerimonia di questo indimenticabile 2020 un pensiero di cordoglio e vicinanza a tutte le vittime del Covid 19 e con le parole di Marianne Guachalla “un augurio di molta salute e un futuro brillante, pace e armonia nelle vostre case. Viva Bolivia libre”.