Ricordi qual è stato l’ultimo vino che hai bevuto? Ricordi il suo gusto ed i suoi aromi? Saresti in grado di descriverli? Pensi di averlo assaggiato questo vino o soltanto bevuto? Ti starai chiedendo dove voglio arrivare e cosa intendo dire. Ti spiego subito il mio ragionamento: l’ingestione è molto semplice! Basta trasferire il vino dal bicchiere alla bocca e allo stomaco. Ti sembrerà banale ma è così 🙂
Quando invece provi a degustare un vino, il percorso dal calice allo stomaco fa una deviazione attraverso il CERVELLO e il CUORE. La degustazione ti fa pensare ed emozionare. Il vino è, allo stesso tempo, Apollo e Dioniso. Apollo è razionalità, logica, filosofia. Dioniso è istinto, amore, fantasia (Nietzsche sarebbe d’accordo con me 😉).
Il vino richiede concentrazione, tecnica ed esperienza, immaginazione, memoria e passione. È necessario educare i sensi, poiché le sensazioni sono soggettive, ma la percezione è oggettiva. Può sembrare difficile, ma non lo è! Ti faccio un esempio: per chi ama dipingere, molto probabilmente, non sarà difficile distinguere un Salvador Dalì da un Renoir. Per coloro a cui piace la musica classica, lo stesso vale per le opere di Bach e Chopin. Ogni appassionato di musica rock riesce a distinguere, tra vari strumenti, il timbro della chitarra (soprattutto se è Joe Perry a suonare! 😎)
Perché non può essere ovvia la differenza tra un Chardonnay, un Malbec o un Pinot Nero? Perché quindi, tra tutti gli aromi che un determinato vino ha, non si possano riconoscere, ad esempio, degli aromi di legno o di frutta?
Cosa ne pensi di questa mia riflessione?
Io ti consiglierei di aprire una bottiglia di un buon vino e di degustarlo come si deve! 😉