Ogni anno l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione di tutti i contribuenti la dichiarazione dei redditi precompilata sia per chi presenta il modello 730 sia per chi presenta il modello Redditi.
Attraverso questa possibilità tutti i lavoratori dipendenti ma anche i pensionati possono accettare il modello 730 così come viene proposto dal Fisco oppure possono modificarlo/integrarlo prima di procedere all’invio. Anche tutti i contribuenti che sono interessati al modello Redditi precompilato, possono modificarlo/integrarlo e infine inviarlo all’Agenzia delle Entrate.
Ovviamente il contribuente non è comunque obbligato a utilizzare la dichiarazione dei redditi precompilata perche può, sempre presentarla con le modalità ordinarie.
Cosa contiene
Nella dichiarazione precompilata 2020 sono presenti queste informazioni:
- i dati della Certificazione Unica, consegnata al dipendente o pensionato dal sostituto d’imposta (datore di lavoro, ente pensionistico) e inviata da quest’ultimo all’Agenzia delle Entrate. Nella Certificazione Unica sono indicati, per esempio, il reddito di lavoro dipendente o di pensione relativa al 2019, le ritenute Irpef, le trattenute di addizionale regionale e comunale, i compensi di lavoro autonomo occasionale, i rimborsi di eventuali oneri erogati dal datore di lavoro e i dati dei familiari a carico
- gli interessi passivi sui mutui, i premi di assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni e i contributi previdenziali, che vengono comunicati all’Agenzia delle Entrate da banche, assicurazioni ed enti previdenziali
- i contributi versati per i lavoratori domestici, compresi i contributi previdenziali versati all’Inps tramite lo strumento del “Libretto di famiglia
- le spese sanitarie e i relativi rimborsi comunicati da medici, farmacie, strutture sanitarie accreditate per l’erogazione dei servizi sanitari, strutture sanitarie autorizzate e non accreditate, parafarmacie, ottici, psicologi, infermieri, ostetriche, e i tecnici sanitari di radiologia medica.
- le spese veterinarie e i relativi rimborsi, comunicati da farmacie, parafarmacie e veterinari
- le spese universitarie e i relativi rimborsi, le spese funebri e i contributi versati alla previdenza complementare.
- le spese per la frequenza degli asilo nido e relativi rimborsi che vengono comunicate dagli asili nido pubblici e privati e dagli atri soggetti che ricevono le rette e/o che erogano i relativi rimborsi
- le erogazioni liberali agli enti del terzo settore e relativi rimborsi che vengono comunicati, in via facoltativa, dalle Onlus, dalle associazioni di promozione sociale, dalle fondazioni e associazioni riconosciute
- troviamo pure i famosi bonifici riguardanti le spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, per arredo degli immobili ristrutturati e per la riqualificazione energetica degli edifici, comunicati dalle banche e da Poste italiane
- Nel caso in cui lo scorso anno abbiamo già usufruito del 730 precompilato, quest’anno troveremo anche alcuni dati che appunto erano contenuti nella dichiarazione dei redditi dell’anno scorso: per esempio, i dati dei terreni e dei fabbricati, gli oneri che danno diritto a una detrazione da ripartire in più rate annuali (come le spese sostenute negli anni precedenti per interventi di recupero del patrimonio edilizio, di arredo degli immobili ristrutturati e di riqualificazione energetica degli edifici), i crediti d’imposta e le eventuali eccedenze che devono essere riportate.
- poi troviamo anche le spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, per arredo degli immobili ristrutturati e per la riqualificazione energetica e per interventi di sistemazione a verde degli immobili effettuati sulle parti comuni dei condomini,
- gli altri dati presenti nell’Anagrafe tributaria (per esempio, le informazioni relative agli immobili, i versamenti effettuati con il modello F24 e le compensazioni eseguite
Ovviamente dobbiamo sempre controllare sempre questi dati presenti che sono stati inserite in dichiarazione perché potrebbero essere sbagliati oppure incompleti o incoerenti. Se i dati non sono esatti dobbiamo modificare il nostro modello 730.
Come accedere
Il contribuente può accedere alla dichiarazione precompilata, disponibile dal 12 maggio, tramite:
- Spid – il “Sistema Pubblico dell’Identità Digitale” per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione
- Fisconline – se ha ottenuto pin e password direttamente dall’Agenzia delle Entrate
- Tutore o Genitore – che presenta la dichiarazione per conto del minore o tutelato
- Erede – che presenta la dichiarazione per conto della persona deceduta
- Inps – se ha il pin “dispositivo” dell’Inps
Cosa è possibile fare e le scadenze
Il contribuente dal 14 maggio per il 730 e dal 19 maggio per il modello redditi può eseguire le seguenti operazioni:
- visualizzare la dichiarazione precompilata del 2020 per i redditi prodotti nel 2019
- accettare e inviare il 730 precompilato senza modifiche
- modificare 730 e Redditi precompilati, inserendo, per esempio, ulteriori spese detraibili o altri redditi
- inviare la dichiarazione precompilata.
Ci sarà tempo fino al 30 settembre per il 730 e invece fino al 30 novembre per il modello redditi.
Il rimborso o la trattenuta
Se dal 730 precompilato emerge un credito da rimborsare, il contribuente otterrà il rimborso direttamente dal datore di lavoro o dall’ente pensionistico. Se, invece, emerge un debito, il datore di lavoro o l’ente pensionistico effettuerà la trattenuta. La somma sarà accreditata (o trattenuta) nella busta paga o nella rata di pensione a partire, rispettivamente, da luglio e agosto/settembre. Invece i contribuenti che non hanno un sostituto d’imposta, per esempio perché hanno perso il lavoro nel corso dell’anno, ricevono l’eventuale rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Se il contribuente ha fornito all’Agenzia le coordinate del suo conto corrente bancario o postale (codice Iban), il rimborso viene accreditato su quel conto.
Se, al contrario, emerge un debito, il contribuente che invia direttamente la dichiarazione può effettuare il pagamento tramite la stessa applicazione online (perché la procedura consente, di indicare l’Iban del conto corrente su cui effettuare l’addebito). Può anche stampare il modello F24 che l’Agenzia ha già precompilato con i dati necessari e pagare con le modalità ordinarie.
Il contribuente, invece, che si rivolge per l’assistenza fiscale a un Caf o professionista abilitato, può trasmettere in via telematica il modello F24 all’Agenzia delle Entrate tramite lo stesso intermediario, oppure versare con il modello F24 che gli sarà consegnato.