Assessore Galimberti: “Tutti, a partire dalle scuole, possono fare la propria parte per lasciare un segno concreto di rifiuto della violenza sulle donne”
È pubblicato da oggi il vademecum per chiunque – cittadini, scuole, comitati, associazioni – voglia realizzare una panchina rossa in città, come simbolo di rifiuto della violenza nei confronti delle donne. Le regole per fare richiesta sono state illustrate durante la presentazione del libro #panchinerosse, a cura di Marta Ajò, che raccoglie le immagini e le storie di queste panchine.
“Questi simboli devono ricordarci ogni giorno di non essere indifferenti a nessun tipo di violenza – ha commentato l’assessore all’Educazione Laura Galimberti durante la presentazione all’Auditorium Lattuada – e tutti, a partire dalle scuole, possono fare la propria parte per lasciare un segno tangibile. Le panchine rosse non sono solo memoria, ma anche speranza ed è per questo che vogliamo agevolarne l’installazione nelle scuole, perché bambini e bambine, ragazzi e ragazze sono il nostro futuro”.
Per realizzare la propria panchina, una scuola, un’associazione o un comitato – in accordo con il tecnico del verde del municipio di riferimento (nel vademecum tutti gli indirizzi) – identifica la panchina da trasformare in panchina rossa e manda poi richiesta con foto, planimetria, testo della targa da apporre e data dell’inaugurazione. Una volta ricevuta l’autorizzazione potrà poi provvedere in autonomia alla tinteggiatura, alla realizzazione e posa della targa e, negli anni, al mantenimento o ripristino in caso di deterioramento o danneggiamento.
Alla presentazione di oggi erano presenti anche alcuni giovani studenti dell’Istituto comprensivo Teodoro Ciresola, che inaugurerà la propria panchina il prossimo 8 marzo, e dell’Istituto Cellini di Valenza.