L’appuntamento con il quarto concerto della quarta edizione di Segni di Bellezza è per sabato 28 aprile, alle 21, nella Basilica di Sant’Eustorgio, a Milano.
Il titolo della serata Uomo, opera prima ci spinge a considerarci tutti, nessuno escluso, una magnifica opera divina. Tutti veniamo da Dio e a Lui dovremmo ritornare. “Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova”, scrive Papa Francesco nella nuova esortazione apostolica Gaudete et exsultate. Chi lasciando questa terra, “vola” tra le Sue braccia non è una persona speciale o particolarmente benedetta: è colui il quale decide di vivere liberamente e pienamente la propria fede, testimoniandola sempre e comunque, e in alcuni casi fino alla condizione estrema della persecuzione mortale, cioè fino a perdere la vita per Lui. Chi si sottopone al martirio, quotidiano o finale, accettandolo come una grazia ricevuta è una creatura umana che si può considerare perfettamente realizzata nella fede, opera meravigliosa di Dio, venuta dal Padre e a Lui ritornata.
Il massimo sacrificio è ciò che San Pietro da Verona, predicatore domenicano, ha vissuto e che sarà solennemente ricordato, sia durante la serata del 28, sia il giorno dopo, 29 aprile, da Mons. Mario Delpini, nella santa messa delle ore 11. L’arcivescovo di Milano presiederà la celebrazione dedicata al santo morto nel 1252 per mano di sicari, che con il suo sangue ha fatto in tempo a scrivere CREDO nella terra, prima di spirare, dando piena testimonianza di adesione al Credo della Chiesa cattolica. Il suo martirio rivela una vita vissuta in profonda intimità e comunione con il Creatore, che lo ha elevato agli altari della santità. Testimonianza raggiungibile da tutti, perché tutti siamo chiamati a diventare santi, nella nostra quotidianità.
La serata del 28 aprirà i festeggiamenti: sono previste musiche di W. A. Mozart, concerto n. 23 in la maggiore per pianoforte e orchestra K488, e sinfonia n. 40 in sol minore K550.
Anche le note scelte per quest’occasione sembrano esprimere emozioni uniche e rare: una iniziale, forte e drammatica tensione si trasforma in fluidità, eleganza e serenità, rispecchiando l’animo e i sentimenti di chi decide di donarsi completamente a Cristo, di chi consapevolmente sceglie di compiere il Bene, fino al completo annullamento di sé.
A dirigere dal podio l’orchestra sinfonica Milano Classica, il maestro Michele Brescia, che ha anche il ruolo di direttore artistico della stagione musicale. Ospite d’eccezione di Segni di Bellezza la pianista Irene Veneziano, che si è esibita in varie performance a livello internazionale.
Il concerto è preceduto come di consueto da una breve spiegazione di un’opera custodita in Basilica che per questa occasione sarà l’affresco di Vincenzo Foppa, che ritrae San Pietro da Verona nel momento in cui scrive la parola CREDO, prima di morire, a sublime testimonianza della sua fede. L’opera si trova nella Cappella Portinari, nella quale è possibile riconoscere affrescati alcuni dei momenti più significativi della sua vita.
Sarà Mons. Marco Navoni, dottore della Biblioteca Ambrosiana e amico di Segni di Bellezza a farci entrare nell’affresco e capire il suo significato, divino e umano allo stesso tempo, in quanto bisogna appartenere a Dio per essere martiri: è Lui che concede questa grazia a tutti gli uomini perfettamente realizzati nella fede, ma anche a coloro che intraprendono un cammino di vita nuovo e santo verso di Lui, ogni giorno.
L’ingresso è gratuito.
Il prossimo e ultimo concerto della stagione sarà il 2 giugno e avrà come titolo Lode dei Popoli.