Nel mirino il primo taglio ai benefit dei lavoratori da un secolo. Scioperi e manifestazioni contro una riduzione dei sussidi di disoccupazione mettono in ginocchio il Paese.
Circa 7.000 persone a sfidare il gelo dietro a striscioni e bandiere, in una città che ne conta poco più di 600.000. Duecentomila in sciopero su scala nazionale e un paese letteralmente paralizzato. Helsinki scende in piazza e la Finlandia si ferma, per dire “no” ai primi tagli ai benefit dei lavoratori da un secolo a questa parte.
A sposare la protesta è dal palco il Partito socialdemocratico, che promette di dare battaglia alla riforma approvata dal governo di centro-destra per risanare i conti pubblici e un bilancio aggravato dai costi sociali di una disoccupazione a oltre l’8,5%.
Oggetto del contendere un taglio del 4,6% proprio ai sussidi di disoccupazione, applicato dall’inizio dell’anno a coloro che in tre mesi non abbiano accettato lavori per un totale di almeno 18 ore e provato a cercare attivamente un impiego.