Un risultato che premia il lavoro e le scelte condotte dall’Amministrazione in questi anni in termini di sviluppo di politiche di inclusione sociale, digitalizzazione e valorizzazione delle nuove forme di lavoro e produzione.
Milano città più smart d’Italia per il quarto anno consecutivo. A confermare il successo del capoluogo lombardo è ICity Rate, la classifica che mette a confronto 106 capoluoghi di Provincia per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più sostenibili, inclusive e vivibili.
La ricerca è stata presentata questa mattina in occasione di ICity Lab, l’annuale appuntamento ospitato quest’anno, per la prima volta, a Milano il 24 e 25 ottobre negli spazi di Base in via Bergognone. A dare avvio alla due giorni di incontri e dibatti sul tema smart city l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani.
“Un risultato – ha commentato l’assessore Tajani – che premia il lavoro e le scelte condotte dall’Amministrazione in questi anni in termini di sviluppo di politiche di inclusione sociale, digitalizzazione e valorizzazione delle nuove forme di lavoro e produzione, come abbiamo fatto sostenendo incubatori, coworking, fablab e makersplace per l’applicazione pratica delle nuove tecnologie. Un risultato che rappresenta un incentivo in più a porre al centro dell’azione amministrativa l’attenzione all’ambiente e alla qualità della vita moltiplicando le iniziative di riqualificazione energetica degli edifici e di mobilità elettrica come stiamo facendo nell’area pilota di Porta Romana con il progetto Sharing Cities, in un momento in cui la questione ambientale non è più derogabile”.
Milano si conferma saldamente al primo posto per il quarto anno consecutivo, ribadendo la sua eccellenza in molti ambiti oggetto dell’indagine. Nella classifica ha distanziato in modo significativo la maggior parte delle altre città per crescita economica, mobilità sostenibile, ricerca e innovazione e trasformazione digitale, mostrando un ottimo posizionamento anche per innovazione sociale, progettazione innovativa per lo sviluppo urbano e amministrazione condivisa. Sul podio salgono anche Bologna, al secondo posto, e Firenze al terzo. Seguono poi Venezia, Trento, Bergamo, Torino, Ravenna, Parma e Modena a completare la “top ten” delle Smart City italiane.
Milano è al primo posto nel 20% degli indicatori. Ad esempio per produttività, con 46.227 euro di valore aggiunto pro-capite (contro una media italiana di 22.751); per imprenditorialità, con 12,9 imprese attive per 100 abitanti (contro 8,9 di media); per diffusione di banda ultra larga, con 9,5% abbonamenti sulla popolazione residente (media 1,4%); per diffusione del coworking, con il 22,5% del totale dei servizi offerti in Italia (media 0,8%); per diffusione di home banking, con 70,8% di clienti ogni 100 residenti (42,7% di media); per offerta di trasporto pubblico locale, con 16.218 posti a Km per abitante offerti (media 2.391); per diffusione di bike sharing, con 3,5 biciclette disponibili ogni 1000 abitanti (media 0,5). Resta ancora del lavoro da fare soprattutto in ambito ambientale – come il consumo di suolo (97° posto) e la qualità dell’aria (98°) – e sul fronte della legalità e sicurezza (83° posto).
Solo nell’ultimo triennio l’Amministrazione ha realizzato oltre 70 progetti ‘Smart’, per un valore di oltre 200 milioni di euro, finanziati con risorse interne ed esterne, volti a promuovere l’innovazione tecnologica e sociale. Grazie al progetto Openagri, Milano si è aggiudicata 6 milioni di finanziamenti europei per lo sviluppo di un polo agricolo d’eccellenza all’interno dell’area di? ”Porto di Mare” – ai confini della frangia urbana tra i Parco Agricolo Sud Milano e il quartiere Mazzini -, in grado di coniugare cultura, miglioramento del sistema alimentare e imprenditoria giovanile.
Nel mese di agosto invece, grazie al progetto Sharing Cities, con un investimento di circa 9 milioni di euro in quattro anni, si è dato avvio ai lavori per il primo quartiere a basso impatto energetico tra i rioni Ripamonti-Vettabbia. Il progetto riqualifica cinque edifici di proprietà privata e un edificio pubblico (il complesso di via San Bernardo 29 a Chiaravalle) per un totale di 25mila metri quadrati di unità residenziali. Nel quartiere arriveranno anche sistemi di gestione energetica integrata e saranno installati 300 lampioni intelligenti wi-fi dotati di sensori di vario tipo. Tutti gli interventi previsti nei condomini sono stati co-progettati con l’ascolto e la partecipazione dei residenti al fine di coinvolgerli nella trasformazione del quartiere.