Per chi tra il pubblico del concerto dell’11 giugno era della generazione giusta per aver visto nascere il raggeaton in Italia, trovarsi davanti a Daddy Yankee mentre a 20 metri da te attaccava con Me gusta la Ga-so-li-na, era come aver visto New York in cartolina per una vita e poi trovarsi di colpo in mezzo a Time Square.
Ma sta succedendo proprio a me? Ebbene si è successo per davvero ad un nutrito pubblico di ragazzi e non più ragazzi sia latini che italiani, di vedere dal vivo al concerto perfettamente organizzato da Eddy Events all’Ippodormo di San Siro domenica 11 giugno proprio lui, Daddy Yankee, al secolo Raymond Luis Ayala Rodriguez, colui che nel 2004, pur non essendo l’inventore del genere raggaeton, con il successo mondiale di La Gasolina, riuscì a portare il ritmo nato dalla fusione del raggae dell’hip hop fuori da Puerto Rico, negli States dapprima e poi in Europa. L’emozione dei suoi fan scatenati arriva diritto al cuore dell’artista che inizia da subito un dialogo speciale con il pubblico di Milano, attento e attivissimo, “scaldato” nel pre-concerto dai ballerini e ballerine di Mamacita, il format coreografico di Max Brigante. “Dale mambo, dai muoviti!” dice Daddy Yankee al suo pubblico e poi , prima di cantare uno dei suoi successi storici più sentimentali, Llamado de Emergenzia, gli regala persino una confidenza “ Yo soy un hombre de mucho fuego, pero romantico”. Arriva a raccontare alla platea addirittura di come è nata una sua hit più recente. “ Quel giorno ero nello studio di registrazione – confida l’artista dal palco – e non avevo proprio ispirazione. Così ho detto al dee jay che era con me “ tirame una pista – dai, dammi una base”. Alla fine lui si inventa una cosa e io l’ho seguito, cosi è nata questa”. E attacca Shaky shaky, un successo mondiale lanciata l’8 aprile 2016 , diventata ben presto un “mai più senza” anche nel mondo della dance non latina. Come è capitato del resto anche con la sua più recente collaborazione, quella con il connazionale portoricano Luis Fonsi. sconosciuto al pubblico internazionale, che insieme a lui ha scritto e interpretato un brano talmente popolare da essere diventata quasi una canzone per famiglie, cantata da grandi e piccini. Sì, si tratta proprio di “Despacito” a cui Daddy Yankee ha lasciato il finale. Era il pezzo più atteso, quello che è nelle classifiche delle hit di tutto il mondo e che il 16 maggio negli USA ha raggiunto la vetta di quella generale americana di Billboard che dai tempi di Macarena non vedeva un pezzo in lingua spagnola al primo posto. Un finale arrivato forse troppo presto per un pubblico che all’artista ha dato tanto, al punto che è stato Daddy Yankee stesso a riconoscere con un “ Me gusta mucho l’energìa aqui en Milàn” che anche lui, al suo concerto milanese, in fondo si è proprio divertito.