Domenica 19 Febbraio gli elettori ecuadoriani sono chiamati alle urne per votare il nuovo Presidente della Repubblica.
Rafael Correa l’attuale Presidente del Paese latinoamericano- nonostante un movimento giovanile chiamato ‘Rafael contigo siempre!’ abbia raccolto più di un milione di firme per proporre un emendamento che gli permetta di candidarsi per la terza volta, non si candiderà. Qualche anno fa veniva chiamato ‘il Presidente più amato dell’America Latina’, ora dopo tre mandati, deve passare il testimone a qualcun altro. Il suo successore l’ex vicepresidente Lenin Moreno, ma, analizzando le mosse dei movimenti locali, si prospetta una campagna dura e difficile.
I Movimenti Provinciali studiano nuove strategie per partecipare ai comizi: nella provincia di Guayas ci sono tre gruppi provinciali, il Presidente di Madera de Guerrero (MG), Henry Cucalòn, dichiara che anche se rimane alleato del Partito Social Cristiano (PSC) all’interno della lista Unidad, il suo movimento avrà i propri candidati da proporre.
Il Movimento Emergente de Transparencia y Acción appoggia la lista ‘Compromiso Ecuador’ spingendo la candidatura di Guillermo Lasso.
In queste elezioni 2017 si promette molto, quaranta nuove università e 191mila case da costruire e distribuire “ai più poveri” promesse fatte proprio in questi giorni da Lenin Moreno, pronto a raccogliere da Rafael Correa il testimone della “revolucion ciudadana”. “Costruiremo 40 università con programmi legati ai bisogni economici di ciascuna località” ha detto Moreno. “Ci saranno case per tutti; ne costruiremo 191mila per i più poveri, completamente gratuite, senza nemmeno un pagamento iniziale”.
Domenica circa 12 milioni e mezzo di ecuadoriani dovranno rinnovare il parlamento e scegliere il successore di Correa, che non si è potuto candidare perchè la Costituzione vieta un terzo mandato consecutivo alla guida dello Stato.
Tra gli sfidanti spicca l’ex banchiere Guillermo Lasso, che promette “unità nazionale” e mette in guardia dal rischio che “l’Ecuador finisca come il Venezuela” rischio davvero grave, gli Ecuadoregni sono chiamati al voto non solo nella loro nazione ma in tutte quelle dove sono integrati nazionalmente, compreso Italia dove come paese c’e’ una grande presenza di questo popolo, stasera o nella notte il responso per chi prendera’ in mano le sorti del paese Ecuador.